Gavino Fancellu
Appena metti piede nel locale capisci subito di essere in un ambiente familiare: ti accolgono due simpatici fratelli (e te ne accorgi perché entrambe si rivolgono a un signore seduto, da solo, in un tavolino, prossimo alla cucina, chiamandolo papà) con la tipica parlata romana. I ragazzi si alternano al tavolo nel proporti il menù della giornata e nel servirti con modi sempre simpatici e gentilissimi. Poi giungono le pietanze. E qui ti rendi conto, al primo boccone, che il cuoco (il padre di cui sopra, che, ad ogni ordine, si sposta dal tavolino in sala alla cucina) è uno esperto della cucina romana. La gricia, lo stinco, le costolette di agnello, la cicoria sono cucinati secondo le regole di quella tradizione culinaria e, i sapori che ti giungono al cervello, ti aggiungono benessere e gioia. Ritornare in questo locale è un bel ritornare, dunque, non solo per il piacere del buon cibo, ma anche per il portafoglio, perché il costo di un abbondante pranzo con acqua e vino, tutto di qualità, è davvero alla portata di tutti.
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