Fabrizio Doglio
La Stella di Mare, sulle prime colline fidentine, in provincia di Parma, fa del pesce (e dei dolci) la specialità della casa.
Il menù offre un bel ventaglio di sfiziosità, spaziando da proposte più classiche (come la frittura di calamari e gamberi) ad altre più audaci: la tartare di branzino, ad esempio, viene con successo declinata con Mojito, frutti rossi e lime candito.
Coraggioso per accostamenti anche il gambero in crosta di pasta kafaiki su fonduta di cioccolato bianco salato al pepe rosa con melograno e cubetti di gambero marinato al gin.
Convincenti anche gli gnocchi di patate alla clorofilla di basilico, con vongole sgusciate e battuta di gambero cotto e crudo (il calore del piatto dà una leggera scottata anche a quest'ultimo, rendendolo appetibile anche a chi non ama affrontare le crudité).
Forse appena un gradino sotto la tagliata di tonno in crosta di noci e riduzione di vin brulè: l'insalatina di sedano rapa e i cubettoni di arancio conferiscono comunque bella freschezza al piatto.
Gli impiattamenti sono curati, anche se qua e là si tende a eccedere in colori e forme talora troppo affastellati.
I dolci sono buoni, ma viste le quantità delle pietanze, forse si gradirebbero dessert più leggeri: Champagne, fragole e torrone da un lato, così come il semifreddo amarena e amaretto dall'altro, si rivelano in effetti sostanziosi.
Due ottimi bianchi (un Cremant d'Alsace Allimant Laugner e una Malvasia istriana Ronco dei Tassi) accompagnano a dovere il percorso culinario.
Nota di merito per il servizio, improntato a grande cordialità.
Nota di (piccolo) demerito per il parcheggio, sottodimensionato rispetto al numero dei coperti.
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