Paolo Fabbri
nella campagna. un poco defilata dal percorso principale, ecco un locale che non farebbe rimpiangere anche un viaggio più lungo: meravigliosamente tenuto, dal servizio cordialissimo, e con una carta dei vini che da solo merita molti minuti di meditazione, diamine quanta scelta!
La cucina si fa dare del voi, senza alcun dubbio; gli antipasti, che vedono la benemerita assenza dei salumi e della torta fritta-tappo-della-fame, sono semplicemente SUPERBI. Difficile addirittura scegliere tra i golossissimi piatti in carta e i fuori menu che ogni giorno vengono proposti.
Come primo abbiamo scelto il savarin di riso, ottimamente preparato e presentato, per passare poi ai golosissimi dolci.
Insomma, una cena che possiamo definire "esperienza" (termine che piace tanto alla cucina contemporanea), ma senza essere altezzosa o sussieguosa: una creatività capace sempre di sorprendere, una padronanza tecnica, una mano ai fornelli, di grandissimo livello. Torneremo!
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